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San Michele

Religiosità > Chiese Centro Storico
 

La realizzazione della chiesa di San Michele, come oggi la conosciamo, è strettamente legata all'arrivo dei gesuiti ad Alghero. Dalla prima iniziativa, dovuta a don Gavino Sarrovira, risalente al 1573, si dovette arrivare al 1584, per vedere in città il primo gruppo della Compagnia di Gesù, e solo nel gennaio 1585 il vescovo Mons. Bacallar ottenne dal Consiglio municipale il via libera all'insediamento della congregazione ad Alghero. Ma la solenne inaugurazione del collegio avenne con oltre tre anni di ritardo, il 18 giugno 1588.
Il capo della Chiesa algherese volle fortemente la presenza dei gesuiti in città perché avviassero un collegio dove insegnare ai bambini e giovani alcune materie fondamentali, unica maniera nel XVII secolo di apprendere almeno i rudimenti dell'istruzione che oggi definiremmo elementare.
L'edificio di culto originario, costruito in data imprecisata, venne donato alla Compagnia di Gesù che avviò importanti lavori a partire dal 1612, resi possibili grazie alle imponenti donazioni del Capitano Geroni Ferret, catalano algherese arruolato nell'esercito spagnolo di stanza in Sicilia, il quale fece nello stesso anno anche testamento a favore dei gesuiti, divenuti così eredi universali, seppur con vincoli comunque destinati a garantire opere di bene. Nel suo testamento si legge la volontà di essere sepolto in San Michele con la veste francescana della povertà. La lapide è ancora visibile nel braccio destro del transetto, di lato alla porta che conduce al collegio.
Ulteriori lavori vennero avviati tra il 1661 ed il 1675 a cura del capomastro Domenico Spotorno.
La chiesa attuale è composta da una navata unica con cappelle laterali e transetto.

 
 
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