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Religiosità > Chiese Centro Storico

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Cattedrale S. Maria
(chiesa aperta e visitabile tutti i giorni)

Sant'Anna
(chiesa aperta solo alcuni giorni dell'anno)

N.S. della Misericordia
(chiesa aperta e visitabile tutti i giorni)

Era il 26 novembre 1503 quando il Papa Giulio II, acconsentendo alle pressanti richieste di Ferdinando II e Isabella d'Aragona, ma anche nel rispetto di quanto predisposto dal suo predecessore Alessandro VI, firmò la bolla con la quale nacque la "Diocesi di Alghero e Chiese Unite".

L'atto papale stabiliva la fusione delle antichissime Diocesi di Castro, Bisarcio e Ottana e, contemporaneamente, il trasferimento della sede vescovile ad Alghero.

La dimensione della Diocesi era veramente vastissima: andando quasi da mare a mare accorpava sotto il vescovo di Alghero una porzione notevole di centro-nord Sardegna, rendendo non poco difficoltoso il compito dell'alto prelato che, con i mezzi di allora, era costretto a trasferte faticose di diversi giorni. Per di più il territorio non aveva continuità: Alghero era una enclave staccatasi dalla Diocesi di Torres (Sassari), la quale non aveva affatto ceduto il resto del territorio confinante, tanto che la prima parrocchia fuori Alghero era Ardara!

Il primo vescovo fu il successore dell'ultimo vescovo che resse la diocesi di Ottana, Mons. Pietro Parente, andaluso di origine e Inquisitore del Sant'Ufficio. Gli succedette nel 1514 Giovanni de Loysa, spagnolo già canonico di Zamorra e Segretario Apostolico a Roma. Negli anni si susseguirono, con poche eccezioni, vescovi di origine catalano-spagnola, ritenuti più "sicuri" dai sovrani iberici.

Alghero oggi mostra ancora molto delle numerose testimonianze del Sacro che l'hanno resa e la rendono particolare, ricca di opere d'arte, straordinaria dal punto di vista architettonico, con un Centro Storico che ha contato ben 11 chiese (escluse le cappelle, come quella del palazzo vescovile e dell'orfanotrofio). Di queste oggi ancora 7 sono officiate, 6 rette dalla Chiesa Cattolica ed una (Santa Barbara) dalla Chiesa Ortodossa Autocefala di Varsavia.
Delle altre 4 l'unica totalmente integra è Santa Chiara (sconsacrata ed in fase di restauro), N.S. della Mercede e Sant'Antonio Abate/Santo Stefano sono state trasformate in abitazioni, ma hanno in facciata ancora evidenti i segni dell'antica destinazione, mentre Santa Croce (già sinagoga) è stata demolita per fare spazio al vecchio ospedale.

N.S. del Carmelo
(chiesa aperta e visitabile tutti i giorni)

N.S. della Mercede
(chiesa sconsacrata e trasformata in abitazione)

N.S. del S. Rosario
(chiesa sconsacrata, oggi Museo diocesano)

Santa Croce
(chiesa demolita)

Santo Stefano/Sant'Antonio Abate
(chiesa sconsacrata e trasformata in abitazione)

Santa Barbara
(chiesa aperta, visitabile la domenica)

San Michele
(chiesa aperta e visitabile tutti i giorni)

San Francesco
(chiesa aperta e visitabile tutti i giorni)

Santa Chiara
(chiesa sconsacrata e in ristrutturazione)

 
 
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