Riguardo il
momento della sua costruzione non si hanno notizie certe, ma da quel che si può
evincere dalle scarse notizie, l'attuale edificio di culto dovrebbe
essere sorto nel XVII secolo.
Consacrata nel 1722,
inizialmente con il titolo di Santa Rosalia, venne eretta per
sostituire la chiesa di San Giovanni realizzata circa un secolo
prima dove ora sorge il Carcere e demolita dalle truppe di Filippo
V.
Circa la sua
edificazione non ci sono notizie certe, sicura è comunque la sua esistenza già dai primi
anni del 1400. Aperta solo nella parte finale del mese di agosto, al
suo interno si possono apprezzare il semplicissimo altare in pietra arenaria e due simulacri
raffiguranti Sant'Agostino e un angelo.
Pochissime notizie si anno
di questa chiesa campestre, posta ormai alla periferia della città, ma la sua
somiglianza strutturale e stilistica ne fanno supporre la costruzione negli
stessi della chiesa di NS della Speranza, ossia intorno al 1400, quando
dell'edificio si iniziano ad avere notizie frammentarie.
Si diceva poc'anzi delle
notizie frammentarie disponibili su questa chiesa, 7 Km dall'attuale periferia
sud di Alghero, sulla litoranea che conduce a Bosa. Conosciuta un tempo come NS
di Polleri (la zona a tutt'oggi è nota come Pòllina -pronunciata
"Pòglina"-) poichè pare che questo fosse il nome del centro abitato
ormai scomparso al quale faceva capo, su di essa viene detto che accoglie le
spoglie mortali di numerosi santi e martiri locali, tra i quali spiccano i nomi
di San Papio e Santa Papia vergine, entrambi martirizzati nell'anno 300 per aver
difeso la propria fede.
Anche sant'Agostino
"nuovo" custodirebbe il corpo di una martire uccisa nell'anno 300 dal
preside Barbaro: si tratta di Santa Florentina, convertitasi grazie
all'intervento di San Sisinnio e per questo martirizzata.
All'interno della chiesa non vi sono riferimenti alla Santa, ma nulla smentisce
l'antichissima tradizione.
Oggi inserita nel quartiere che porta il suo stesso nome, la chiesa di
Sant'Agostino è la seconda intitolata al grande dottore della Chiesa, anche se
l'originaria dedicazione era quella di San Rocco e Sebastiano, realizzata
presumibilmente intorno al 1400 e reintitolata al Santo Agostino circa
un secolo più tardi, quando in essa si insediarono i padri agostiniani,
costretti a lasciare Santa Maria degli Angeli (posta a poca distanza dalle mura)
nel 1528 poichè demolita per ragioni militari.
I pochi dati storici esistenti attestano
che l'edificio noto come "casa di campagna San Michele" venne
edificato dall'ordine gesuitico tra il XVI ed il XVII secolo. La
stessa presenza della dedicazione all'Arcangelo avvalora la
correttezza dell'origine della costruzione, tra l'altro separata
solo dalla strada dalla "Villa San Michele".
La casa, di proprietà del Comune di Alghero, ha subìto nel 2007 un
primo intervento conservativo che ne ha ripristinato la tenuta
originaria. Restano da effettuare ulteriori interventi nella parte
interna e nella piccola cappella.