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Testi in elaborazione
Il nome deriva dalla
famiglia algherese che lo abitò per lungo tempo, famiglia importante che ebbe anche
l'onore di avere uno dei propri componenti (Ambrogio) come Vescovo della Diocesi di
Alghero sino al 1627.
La vasta cultura del
religioso era tale da essere particolarmente apprezzata dallo stesso Papa Urbano
VIII, il
quale lo definì "Vir sapientissimus".
Realizzato da maestranze catalane quasi certamente nella prima parte del
XVI secolo, l'edificio è suddiviso in 4 livelli, compreso il piano
terreno, nel quale si apre la porta d'ingresso con architrave decorato;
a seguire ciascun livello dispone di 2 finestre: è in particolare il
livello 1° e 2° a destare il massimo interesse. Di assoluto rilievo risultano il fregio sulla porta principale e le straordinarie
decorazioni alle finestre, un vero e proprio capolavoro che merita solo di
essere visto.
Dopo lunga ristrutturazione il
palazzo, di proprietà della Diocesi, è stato riaperto nel periodo
pasquale 2006 per accogliere la mostra fotografica sul Crocifisso (oggi
custodito nella chiesa della Misericordia) giunto ad Alghero via mare
nel gennaio 1606 e protagonista da 400 anni delle solenni funzioni del
Venerdì santo.
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